Tre milioni e mezzo di italiani sono affetti da malattia renale cronica, condizione che causa la perdita progressiva della funzionalità dei reni fino a rendere necessari la dialisi o il trapianto d’organo. Un corretto stile di vita e un regime dietetico appropriato consentono però di evitarne l’insorgenza o di rallentare il decorso. Da non sottovalutare anche il controllo periodico di alcuni valori spia, in particolare nelle persone con diabete e ipertensione che sono più a rischio di andare incontro a insufficienza renale. Attualmente in Italia sono 50mila i pazienti in trattamento dialitico che costano ogni anno al Sistema sanitario nazionale 2,5 miliardi di euro, senza contare l’impatto della terapia sulla vita familiare, sociale e lavorativa di chi ne soffre.
Le malattie che colpiscono i reni
Il tema è tornato in primo piano questo mese: lo scorso 10 marzo, in occasione della Giornata mondiale del rene, la comunità medica ha richiamato l’attenzione sul ruolo chiave della prevenzione per preservare salute dei reni. «Le malattie renali possono interessare tutte le strutture dei nostri reni e colpire a tutte le età», spiega Massimo Morosetti, presidente della Fondazione italiana rene: «nei giovani sono più frequenti le malattie congenite e le glomerulonefriti, mentre negli anziani le malattie vascolari correlate all’ipertensione arteriosa e quelle dismetaboliche, legate al diabete».
Quando i reni smettono di funzionare
Insufficienza renale e prevenzione
L’insufficienza renale è una malattia insidiosa che in molti casi non presenta sintomi fino agli stadi più avanzati. Tuttavia sono sufficienti pochi semplici esami per giungere alla diagnosi e impostare una strategia terapeutica appropriata: il controllo della pressione arteriosa, la misurazione della creatinina nel sangue, l’analisi delle urine e, se necessario, un esame ecografico dei reni.
La dieta per i reni? Mediterranea
L’approccio dietetico è vincente
Per contrastare la malattia renale cronica è indispensabile, come detto, adottare uno stile di vita corretto: «La terapia dietetica nutrizionale si è dimostrata in grado di ritardare la progressione dell’insufficienza renale cronica e le sue comorbilità, riducendo il rischio di escalation verso la fase dialitica», spiega Giuseppina Catinello, dietista renale. Questa si basa in particolare su un ridotto apporto proteico: recenti studi di farmacoeconomia sul rapporto di costo-efficacia della dieta ipoproteica hanno confermato che, oltre ai benefici di salute per i pazienti, questa terapia realizza un vantaggio economico per il Sistema sanitario. Il costo annuale dell’utilizzo di prodotti ipoproteici si attesta infatti intorno 1500 euro a paziente, contro i quasi 45mila del trattamento dialitico.