Continua a crescere l’età media della prima gravidanza nel Vecchio continente: 29 anni in Europa, oltre 31 in Italia dove, secondo dati Eurostat e Istat, la fecondità delle giovani tra i 35 e i 39 anni ha superato quella delle 25-29enni. «L’infertilità è in costante aumento in Italia, come nel resto d’Europa», spiega Enrico Papaleo, responsabile del centro Scienze della natalità presso l’Ospedale San Raffaele di Milano: «il 10 per cento della popolazione soffre di problematiche correlate alla fertilità. La scarsa conoscenza dei fattori che incidono sulla fertilità femminile e maschile gioca un ruolo determinante». Infatti, nonostante il 90 per cento delle donne sia consapevole che con l’aumentare dell’età si riducono le chance di rimanere incinta ben il 40 per cento non sa esattamente a che età la fertilità inizia a declinare. E meno di un’adolescente su quattro è a conoscenza che dopo i trent’anni la riserva ovarica tende progressivamente a ridursi e con essa la qualità degli ovociti.

Infertilità maschile in crescita

La salute riproduttiva a scuola

L’allarme viene dalla tavola rotonda virtuale Fertility Awareness in 2021: Educating the Younger Generations, tenutasi ieri e voluta da Fertility Europe, organizzazione paneuropea delle principali associazioni pazienti attive nell’area della fertilità, che ha riunito esponenti delle istituzioni ed esperti nel campo della salute riproduttiva provenienti da cinque Paesi europei. Dall’incontro è emersa l’urgenza, per i governi di tutta Europa, di mettere la fertilità al centro delle politiche educative inserendola come materia curriculare nei programmi scolastici sulla salute riproduttiva.

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Le opportunità contro l’infertilità

In particolare, gli esperti hanno condiviso la necessità di promuovere una corretta informazione sull’andamento della curva della fertilità in relazione all’età, sull’impatto dei comportamenti individuali, ma anche sulle opportunità offerte dalla medicina per la preservazione della fertilità. «I giovani sono coloro verso i quali è prioritario intervenire, per evitare che scelte poco consapevoli possano compromettere irreversibilmente la fertilità futura», prosegue Papaleo. «Nell’ambito dell’educazione sulla fertilità, è inoltre necessario informare le giovani generazioni sulle opportunità offerte dalla medicina per preservare la fertilità in maniera efficace affinché la scelta di avere un figlio si realizzi in modo consapevole e nelle migliori condizioni possibili».