Quando si parla di papilloma virus (Hpv) lo si fa, in Italia, solo a riguardo delle giovani donne in relazione al rischio di tumore della cervice. Bene. Ma anche i maschi ne sono colpiti, con conseguenze non così dissimili. Il gruppo di ricerca dell’Unità di andrologia e medicina della riproduzione dell’Azienda Ospedale Università di Padova è andato oltre: ha infatti dimostrato l’effetto terapeutico del vaccino anti-Hpv, comunemente somministrato a scopo preventivo, nel ridurre i tempi di guarigione nei pazienti maschi già infetti. I ricercatori hanno infatti chiarito come l’efficacia terapeutica del vaccino sia legata alla sua capacità di indurre gli anticorpi circolanti. La ricerca, recentemente pubblicata su Vaccines, è l’ultimo di una lunga serie di studi che si sono posti l’obiettivo di comprendere i meccanismi attraverso i quali il virus, che colpisce oltre il 60 per cento delle persone sessualmente attive, è in grado di indurre patologie oncologiche, infertilità di coppia e poliabortività.

Evidenze sulla popolazione maschile 

Su un campione di 379 maschi positivi all’Hpv i ricercatori, guidati da Carlo Foresta, hanno dimostrato che la vaccinazione si associa a una completa eliminazione virale nell’86 per cento dei casi. Analizzando le differenze tra guariti e non guariti, gli scienziati hanno messo in luce che questi ultimi, pur producendo anticorpi anti-Hpv, presentavano un tasso anticorpale significativamente più basso rispetto ai guariti. Tale evidenza sottolinea come la risposta immunitaria individuale sia un fattore di fondamentale importanza per l’efficacia del trattamento vaccinale e suggerisce come il dosaggio del titolo di anticorpi anti-Hpv nel sangue rappresenti un utile strumento per monitorare la risposta al trattamento. I risultati sono quindi una dimostrazione di come il vaccino rappresenti anche una strategia terapeutica, attualmente l’unica esistente, per eradicare l’infezione nei soggetti a rischio.