La maggior parte dei diabetici è a elevato rischio di eventi cardiovascolari: il dato emerge dalla recente monografia Profili assistenziali nei soggetti con DM1 e DM2 in relazione al rischio cardiovascolare, realizzata dall’Associazione medici diabetologi (Amd) con il contributo non condizionante di AstraZeneca. Delle oltre 490mila persone con diabete monitorate ogni anno nei 258 centri di diabetologia italiani aderenti al database Annali Amd, il 65 per cento di quelle affette da diabete di tipo 1 e più del 78 per cento di quelle con diabete di tipo 2 corrono un rischio molto elevato di incorrere in eventi avversi a carico dell’apparato cardiovascolare. La causa, spiegano i diabetologi, è da ricercarsi in un sottoutilizzo dei farmaci antidiabetici con azione specifica nella prevenzione del rischio cardiovascolare, il cui impiego è invece raccomandato dalle linee guida della Società europea di cardiologia.
Farmaci sottoutilizzati
«Questa fotografia evidenzia una non completa traduzione nella pratica clinica di ciò che dimostrano i risultati dei trial di sicurezza cardiovascolare», ha detto Basilio Pintaudi, coordinatore del gruppo di lavoro Amd Real World Evidence. Solo un’esigua percentuale delle persone con diabete a rischio molto elevato di danno cardiovascolare risulta in trattamento con farmaci adeguati a controllare questi eventi avversi: «E questo nonostante le molecole in questione abbiano mostrato i maggiori benefici in termini di riduzione del rischio cardiovascolare».
Un cambiamento nella diabetologia
Le persone con diabete continuano ad aumentare, complice il progressivo invecchiamento della popolazione, e dunque cresce anche il numero di pazienti a rischio cardiovascolare elevato: «Si tratta di una sfida alla quale il Sistema sanitario nazionale deve essere in grado di rispondere con soluzioni strategiche costo-efficaci», precisa Paolo Di Bartolo, presidente di Amd. «È auspicabile quindi che la diabetologia italiana sia disposta a vincere l’inerzia terapeutica così da mettere in atto una pratica clinica più conforme a quanto le evidenze scientifiche dimostrano in modo non più equivocabile».