Il mieloma multiplo è un raro tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo ed è causato dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule. Colpisce ogni anno circa 4.500 persone, in particolare di età superiore ai settant’anni: secondo le stime, infatti, il 38 per cento delle diagnosi riguarda questa fascia anagrafica e solo il 2 per cento individui al di sotto dei quarant’anni. La storia clinica dei pazienti affetti da mieloma multiplo è caratterizzata da fasi di remissione indotta dalle terapie anti-mieloma e fasi di malattia attiva causate dalla resistenza ai farmaci acquisita dalle cellule tumorali. La disponibilità di numerosi farmaci attivi contro il mieloma ha permesso di estendere notevolmente la sopravvivenza dei pazienti.
Il primo anticorpo bispecifico
Oggi arriva una importate novità: è infatti disponibile in Italia il primo anticorpo bispecifico per il trattamento della patologia. Teclistamab, anticorpo umanizzato e pronto all’uso diretto contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) e i recettori CD3 presenti sui linfociti T, prevede una somministrazione sottocutanea ed è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre precedenti terapie, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che abbiano evidenziato una progressione della malattia durante l’ultima terapia.
Una chance per i pazienti più difficili
«L’arrivo di teclistamab in Italia rappresenta un significativo passo avanti per una categoria di pazienti che presenta poche chance di ottenere una risposta con le terapie standard», spiega Elena Zamagni, professoressa associata di ematologia al Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. «Gli studi registrativi hanno mostrato che due terzi dei pazienti trattati con teclistamab non solo hanno ottenuto una risposta buona o ottima, ma che queste risposte vengono mantenute mediamente per un anno e mezzo». Un ulteriore vantaggio di questo farmaco è la possibilità di utilizzarlo su pazienti di ogni età, diversamente da altre forme di immunoterapia indicate per linee così avanzate di trattamento.
Formulazione sottocutanea
Tutto ciò ha dimostrato avere ottime ricadute in termini di miglioramento della qualità di vita, grazie anche alla formulazione sottocutanea: «Essendo una terapia pronta all’uso, è possibile somministrarla intervenendo prontamente anche in caso di rapida progressione della malattia», afferma Roberto Mina, ematologo e ricercatore universitario presso l’Università degli studi di Torino. L’efficacia e la sicurezza di teclistamab sono state determinate dallo studio multicentrico in aperto di fase 1 MajesTEC-1.