Arrossamento, papule e pustole, pizzicore, bruciore e aumentata sensibilità della pelle in particolare nelle aree centrali del viso, come guance e naso: sono i sintomi della rosacea, malattia infiammatoria della pelle che colpisce sia  maschi che femmine adulti dopo i 30 anni. A volte possono essere colpiti anche gli occhi, con arrossamento accompagnato da sensazione di secchezza e prurito. Le cause della rosacea sono ancora dibattute, ma sono noti diversi fattori scatenanti tra i quali il consumo di cibi piccanti o bevande alcoliche, lo stress e l’esposizione solare. Sulla pelle delle persone affette da rosacea anche gli acari del genere Demodex, generalmente innocui, possono essere individuati in quantità elevate.

Fonte di disagio psicologico

Il disturbo può avere anche un certo impatto psicologico: può dar luogo ad ansia e imbarazzo con conseguenze sulla vita sociale delle persone affette. Anche per questo motivo, come ogni anno, ad aprile si celebra il mese internazionale della rosacea. A oggi la condizione colpisce circa 415 milioni di persone in tutto il mondo e oltre 3 milioni in Italia, cioè il 7,5 per cento della popolazione adulta.

Pelle e mente, legame stretto

Pochi chiedono aiuto al dermatologo

Secondo un sondaggio online condotto recentemente da Galderma, azienda farmaceutica attiva in ambito dermatologico, fino al 69 per cento degli intervistati affetti da rosacea ha parlato di un impatto negativo sulla propria salute mentale e sul proprio benessere psicofisico a causa dello stigma associato alla malattia. Nonostante ciò, solo uno su cinque ha affrontato la questione con il proprio medico o dermatologo. «È essenziale che la persona con rosacea non solo esponga in maniera dettagliata i propri sintomi al medico di riferimento, ma anche che parli del disagio psicologico derivante dalla malattia», spiega Giuseppe Micali, direttore della dermatologia e venereologia all’Università di Catania. «L’attenzione al benessere psicofisico del paziente, infatti, fa parte del processo di individuazione di un percorso terapeutico personalizzato e più efficace».