Diecimila nuovi casi diagnosticati ogni anno con una schiacciante predominanza del sesso maschile: parliamo di tumori poco noti eppure diffusissimi, quelli che colpiscono la testa e il collo. Si tratta di neoplasie che colpiscono le vie aereo-digestive superiori, l’orecchio, il naso e il cavo orale. Recentemente si è notato un notevole aumento dei casi tra le persone più giovani, legato probabilmente alla connessione con l’infezione da Hpv, il papilloma virus. La buona notizia è che, se identificate agli stadi iniziali e in assenza di interessamento linfonodale, queste neoplasie hanno tassi di guarigione che vanno dall’80 al 90 per cento.

Fumo, alcol e Hpv

Nella prevenzione conta anche un corretto stile di vita, se si pensa che ben il 75 per cento dei tumori di testa e collo possono essere causati da fumo e alcol. Le raccomandazioni relative ai tumori testa-collo sono contenute anche nel piano oncologico europeo Beating Cancer Plan: «All’interno del documento», spiega Lisa Licitra, direttore dell’Oncologia medica 3 tumori testa-collo presso l’Istituto nazionale dei tumori di Milano, «si fa riferimento al sostegno della prevenzione riguardo alcol e fumo e si raccomanda di raggiungere una copertura vaccinale contro l’Hpv per il 90 per cento delle donne e l’estensione della vaccinazione anche ai giovani uomini».

La sintomatologia

Ma quali sono i sintomi da tenere in considerazione? «Gonfiore al collo, mal di gola, bruciore o lesioni nel cavo orale, raucedine persistente, deglutizione dolorosa e fastidiosa e conseguente malnutrizione e dimagrimento, naso chiuso da una narice o sanguinamento dal naso, mal d’orecchie: in presenza di uno di questi sintomi che perdurano per almeno tre settimane, non bisogna perdere tempo e chiedere subito un consulto medico», spiega Roberto Maroldi, presidente dell’Associazione italiana di oncologia cervico-cefalica (Aiocc) e direttore della Radiologia agli Spedali Civili di Brescia.

Videoconsulti durante la pandemia

Nel 2020 i decessi per le neoplasie maligne che hanno avuto origine nelle vie aereo-digestive superiori sono stati oltre 3mila, il 30 per cento dei pazienti. «La storia personale di moltissimi tra loro sarebbe potuta essere molto differente, perché quando il tumore è identificato in una fase precoce il tasso di guarigione è molto più alto», prosegue il medico. «Eppure i ritardi nella diagnosi, causati probabilmente dalla pandemia, li vediamo ancora in questi mesi». I videoconsulti sono, in questo senso, un’opportunità. A fine settembre un’attività di sensibilizzazione sulla diagnosi precoce di questa tipologia di tumori, promossa da Aiocc in occasione della campagna europea Make Sense Campaign 2021, ha puntato l’attenzione proprio sulla diagnosi precoce: attraverso un portale web dedicato è stato possibile prenotare videoconsulti gratuiti con i medici dei centri specialistici italiani aderenti all’iniziativa per offrire informazioni utili ed eventualmente indirizzare i pazienti verso una diagnosi tempestiva.