La schizofrenia – la più grave e invalidante delle patologie psichiatriche – può comparire già in adolescenza, con conseguente devastanti. Da tempo il tema del trattamento farmacologico di questa condizione già in età giovanile è centrale nel dibattito psichiatrico. Da poco c’è però una novità: è stato infatti approvato dall’Ema l’antipsicotico atipico lurasidone nella schizofrenia adolescenziale in pazienti a partire dai 13 anni di età. Approvato per la prima volta in Europa nel 2013 per il trattamento di pazienti a partire dai 18 anni, oggi l’impiego è esteso a una fascia di pazienti complessi come appunto i giovanissimi. Nel corso di uno studio randomizzato di sei settimane, in doppio cieco e controllato con placebo, adolescenti schizofrenici hanno ricevuto dosi fisse di lurasidone di 40 mg al giorno, 80 mg al giorno o placebo. Il risultato a fine sperimentazione ha rilevato un miglioramento statistico e clinico sui sintomi della schizofrenia nei pazienti trattati con farmaco rispetto al placebo.

Una nuova opzione terapeutica

«Abbiamo bisogno di nuove opzioni di trattamento che producano un giusto equilibrio tra l’efficacia del farmaco e un profilo di effetti indesiderati ottimale, in particolare quando si tratta di aumento di peso e di alterazioni metaboliche», ha detto Terry Petersen, general manager di Sunovion Pharmaceuticals Europe, produttore del farmaco. «Riteniamo che lurasidone possa affrontare i bisogni insoddisfatti degli adolescenti e delle loro famiglie, che devono convivere con questa complessa patologia cronica». Peraltro un’estensione dello studio di 104 settimane ha confermato che, nel trattamento a lungo termine, lurasidone è stato generalmente ben tollerato, con effetti limitati sul peso e sui parametri metabolici. Il farmaco agisce principalmente bloccando i recettori per i neurotrasmettitori dopamina, serotoninanoradrenalina, che concorrono al manifestarsi della sintomatologia schizofrenica.

Le cause della schizofrenia

L’età di esordio della schizofrenia è compresa tipicamente tra l’adolescenza e i 35 anni, con un picco attorno ai 20. A oggi non sono note le cause scatenanti della patologia, anche se alcuni fattori perinatali potrebbero concorrere alla sua manifestazione già in età adolescenziale. Ad esempio la presenza di alcune malattie genetiche, l’esposizione ad alcuni farmaci o sostanze durante la gravidanza (come la cannabis), la denutrizione prenatale, alcune complicanze del parto come l’ipossia oppure lesioni cerebrali durante l’infanzia.