Raffreddore e influenza? Prendo un antibiotico. Per il 38 per cento degli italiani è questa la cura (sbagliatissima) ai mali di stagione. Un errore non da poco: in questi casi, questi farmaci sono inutili o addirittura controproducenti. Il dato veniva da un’indagine sugli antibiotici promossa dalla Commissione europea alcuni anni fa. Le risposte al questionario composto da quattro domande, sottoposto a partecipanti dei diversi Paesi, sono scoraggianti: solo il 24 per cento ha risposto esattamente a tutte le domande, dato che scende a un esiguo 11 per cento nel nostro Paese. Proprio lo Stivale è il fanalino di coda: «Ancora oggi, in Italia, gli antibiotici sono spesso usati come automedicazione e senza controllo medico», mi ha spiegato Marco Tinelli, segretario della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

Gli antibiotici uccidono i virus. FALSO. Gli antibiotici curano le malattie batteriche e non quelle virali, contro le quali si rivelano inefficaci. Per questo non vanno presi in caso di raffreddori o influenze: «L’unica eccezione è la presenza di complicazioni batteriche», spiega Tinelli. Ma anche in questo caso deve essere il medico a prescriverli.

L’assunzione di antibiotici ha spesso effetti collaterali come la diarrea. VERO. I più comuni sono a carico della cute e del tessuto sottocutaneo, come l’orticaria, disturbi gastrointestinali come gastrite, nausea, vomito e diarrea, reazioni di ipersensibilità di vario grado. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di farmaci sicuri a patto che vengano assunti nelle dosi e nei tempi indicati dal medico.

Gli antibiotici possono essere assunti contemporaneamente a qualsiasi altro farmaco. FALSO. Anche in questo caso occorre seguire le indicazioni del medico. «Ad esempio gli antiacidi possono ridurre l’assorbimento degli antibiotici mentre gli inibitori di pompa protonica, prescritti in caso di reflusso gastroesofageo, possono aumentarlo». Anche i medicinali che alterano il ritmo cardiaco e gli antidepressivi sono controindicati con alcuni antibiotici. I cardiopatici che assumono anticoagulanti come il warfarin potrebbero dover effettuare esami del sangue aggiuntivi in caso di trattamento con alcuni antibiotici.

Non bisogna mangiare uova mentre assumiamo antibiotici. FALSO. Si tratta di una vecchia credenza. È invece dimostrato che alcuni antibiotici non devono essere assunti insieme ai latticini in quanto si possono formare dei composti non assorbibili con il calcio. «In ogni caso bisogna seguire le indicazioni del medico circa il momento dell’assunzione: alcuni antibiotici vanno presi prima dei pasti, altri dopo», aggiunge Tinelli.

La terapia antibiotica può essere sospesa prima del termine indicato dal medico appena i sintomi scompaiono. FALSO. La terapia va mantenuta per tutto il periodo prescritto dal medico, anche se già dopo i primi giorni stiamo meglio: solo così siamo sicuri dell’efficacia e riduciamo il rischio di perdita di efficacia. «Va detto però che oggi, per evitare di causare resistenza agli antibiotici, i cicli prescritti sono più brevi», aggiunge Tinelli. «Alcuni vanno assunti per soli 3 o 5 giorni, o anche meno».

Gli antibiotici non sono “intercambiabili” tra di loro. VERO. Seguiamo sempre l’indicazione del medico ed evitiamo di assumere antibiotici che ci sono rimasti in casa, magari avanzati da un precedente ciclo interrotto prima del tempo.