Controllare di aver chiuso il gas più e più volte per paura di esplosioni, lavarsi le mani ossessivamente con la convinzione di essere sempre sporchi, non riuscire a lavorare se gli oggetti sulla scrivania non sono perfettamente allineati: alcuni comportamenti fanno parte della vita di molti. C’è però un 1 per cento di popolazione che tocca la patologia: «Si parla di disturbo ossessivo compulsivo quando pensieri ossessivi e i rituali messi in atto nel tentativo di controllarli interferiscono nella vita quotidiana», mi ha spiegato Silvio Presta, lo psichiatra che ha in cura una paziente che – sul numero di dicembre di BenEssere – ha deciso di raccontarmi la sua toccante storia. Spesso il doc si presenta insieme a disturbi d’ansia o dell’umore e non di rado si manifesta con dubbi angoscianti a tematica aggressiva, religiosa o filosofica. «La patologia colpisce indistintamente entrambi i sessi», prosegue il medico, «e sembra essere dovuta a un difetto di comunicazione tra aree della corteccia prefrontale e dei nuclei della base, zone cruciali per il funzionamento del cervello». Se ne può uscire con la psicoterapia, in particolare quella cognitivo-comportamentale, e con farmaci specifici per questo disturbo che agiscono ristabilendo una corretta azione della serotonina.