Soffrite di emorroidi e il medico vi ha prescritto un farmaco a base di “frazioni flavonoiche”? Avete le vene varicose e il flebologo vi ha consigliato un’integrazione con flavonoidi? Con questi termini si indica un insieme di sostanze vegetali presenti in vari alimenti, in particolare agrumi, bacche, verdura e cereali integrali, oltre che in diversi farmaci e integratori alimentari. Le loro proprietà sono ormai note da tempo: «Seppure molto diverse fra di loro per struttura chimica e concentrazione, queste sostanze sono tutte dotate di attività antiossidante e antinfiammatoria», mi ha spiegato Arrigo Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica e ricercatore all’Università di Bologna. Questo conferisce loro un’azione antinvecchiamento grazie alla capacità di contrastare i radicali liberi. Non solo: pare concorrano anche alla salute del fegato, alla protezione dai raggi Uv, alla perdita di grasso viscerale e alla prevenzione da patologie cardiovascolari, infiammatorie e tumorali.

Per la salute di vene e capillari

Un apporto extra di flavonoidi oltre a quelli presenti nella dieta può rappresentare un aiuto in presenza di patologie che colpiscono le vene e i capillari, come appunto vene varicose ed emorroidi, grazie alla loro azione protettiva sulle pareti dei vasi: in questi casi sono utili i numerosi farmaci e integratori disponibili in farmacia. «Vengono prescritti anche per prevenire e rallentare, nelle fasi iniziali, la tendenza all’insufficienza venosa cronica che colpisce le gambe». Una dieta equilibrata fornisce da sola un quantitativo di flavonoidi sufficienti? «Sì, ma solo in chi non ha lesioni venose», risponde Cicero: «in questo caso anche la migliore delle diete non ne garantirà una concentrazione sufficiente a svolgere un’azione preventiva sulla parete venosa». Va però tenuto a mente che la loro efficacia è inversamente proporzionale allo stadio della malattia: per questo andrebbero assunti il prima possibile.

L’articolo completo su BenEssere, novembre 2019