Sistema immunitario e disturbi mentali, un rapporto sempre più stretto. Già alcuni anni fa fu dimostrato un legame di causa-effetto: la scoperta veniva da una ricerca condotta da Mario Capecchi e dai suoi collaboratori presso l’Università dello Utah (Usa), che avevano pubblicato i risultati in un articolo sulla rivista Cell. Gli studiosi mostrarono che questa relazione chiama in causa le cellule della microglia, che derivano dal midollo osseo e che si trovano nel cervello. Questa scoperta e l’identificazione del legame tra disturbo bipolare e livelli di Pcr potrebbero permettere ai ricercatori di pensare a nuove potenziali terapie di tipo immunologico per i disturbi mentali.
Antinfiammatori, una terapia?
Secondo una più recente metanalisi, pubblicata su Lancet Psychiatry e condotta da Brisa Fernandes della Deakin university school of medicine di Geelong (Australia), i livelli di proteina C-reattiva (Pcr), alti negli stati infiammatori di origine autoimmune, sono elevati nei pazienti con disturbo bipolare e in particolare nelle fasi maniacali. «Secondo un’ipotesi», scrivono gli autori, «un aumento dell’attivazione del sistema immunitario potrebbe associarsi a un certo numero di malattie psichiatriche tra cui il disturbo bipolare. Questi risultati dimostrano inoltre i benefici nel trattamento di alcuni disturbi psichiatrici con farmaci antinfiammatori».
Il buon sonno nei malati psichiatrici
Il ruolo dell’infiammazione nella genesi di diverse malattie, oncologiche soprattutto, è ormai noto. Questi sviluppi che chiamano in causa il sistema nervoso sono altrettanto interessanti. Del resto è già da tempo noto come il sonno giochi un ruolo importante nella prevenzione dell’infiammazione e nella funzionalità del sistema immunitario: non a caso un sonno riposante è fondamentale anche e soprattutto per la salute dei pazienti psichiatrici. Secondo alcuni studi le persone che dormono poco e male hanno un più alto livello di citochine infiammatorie circolanti, che indicano un’iperattività del sistema immunitario. Una ricerca pubblicata dalla rivista Sleep da ricercatori dell’Università di Washington (Usa) lo ha confermato: prelevando il sangue da coppie di gemelli è stato possibile dimostrare come chi dorme meno è a maggior rischio di malattie metaboliche, infiammatorie e cardiovascolari.