La psoriasi è una malattia autoinfiammatoria della pelle, ad andamento cronico e recidivante, che si manifesta con la comparsa di lesioni cutanee di diversa forma e collocazione. La patologia può interessare tutta la superficie corporea, ma le aree più colpite sono gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regione sacrale. Nella psoriasi moderata e severa l’interessamento cutaneo può coinvolgere alcune zone “critiche” del corpo con un forte impatto sulla vita del paziente: cuoio capelluto, unghie e genitali, ad esempio. Inoltre le persone affette da psoriasi possono incorrere in diverse comorbilità: studi hanno dimostrato che non solo vi è un’associazione tra psoriasi e artrite psoriasica, un’artropatia presente in una buona quota di pazienti, ma anche con la depressione e l’ansia (con un rischio aumentato di 2-3 volte rispetto alla popolazione generale), la sindrome metabolica e, quindi, obesità, diabete e patologie cardiovascolari.

Non solo dermatologia…

Per queste ragioni la malattia richiede interventi multidisciplinari: se ne è parlato il 23 marzo in occasione dell’evento online di presentazione di PsoPoint, piattaforma digitale che facilita il contatto da remoto tra gli oltre 2,5 milioni di italiani con psoriasi e i dermatologi. Dopo il consulto con il medico di base e il dermatologo territoriale, occorre infatti che il paziente possa contare sui dermatologi ospedalieri che operano in strutture specializzate nella diagnosi e cura di questa patologia così multiforme: «In questi centri», ha spiegato Ketty Peris, direttore della Dermatologia al Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse, «il paziente non viene trattato solo per la patologia psoriasica ma per tutte le problematiche connesse, con l’intervento di altre figure specialistiche quali cardiologo, reumatologo, gastroenterologo, psicologo e neurologo».

La fiducia tra medico e paziente

Peraltro ogni paziente psoriasico è un caso a sé, con la propria malattia, la propria storia e la propria cura: «Proprio per questo esistono percorsi assistenziali specifici che il dermatologo consiglia a seconda del caso clinico». Del resto oggi sappiamo che le manifestazioni della patologia sono molto variabili e che di fatto la psoriasi non è un’unica malattia: «Si manifesta alcune volte con forme solo cutanee ma clinicamente molto severe e altre con forme che sono di per sé già molto complicate, come la psoriasi pustolosa», prosegue Peris. Tutto ciò implica che il rapporto fiduciario tra dermatologo e paziente debba essere sempre centrale: «Un paziente non può iniziare e soprattutto non riesce a proseguire una cura se alla base non esiste un rapporto fiduciario con il proprio dermatologo», conclude Francesco Cusano, presidente di Adoi, Associazione dermatologi venereologi ospedalieri utaliani. «Una buona relazione fondata sulla fiducia favorisce l’aderenza alle terapie: si tratta di costruire un castello le cui basi affondano non sui tecnicismi, ma sul dialogo».