Un passo in avanti nella terapia del cancro al seno: la Commissione europea ha infatti approvato l’immissione in commercio di tucatinib, prodotto da Seagen, in combinazione con trastuzumab e capecitabina per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario Her2-positivo. Le destinatarie della terapia, affette da forme metastatiche o localmente avanzate, devono aver ricevuto almeno due precedenti regimi di trattamento anti-Her2 (Human Epidermal growth factor Receptor 2). Tucatinib è una piccola molecola da assumere per via orale che agisce come inibitore tirosin-chinasico di Her2, una proteina che contribuisce alla crescita delle cellule tumorali.
Her2-positivo, più aggressivi
Le pazienti con carcinoma mammario Her2-positivo presentano tumori con elevati livelli di una proteina chiamata recettore del fattore di crescita epidermico umano 2, che favorisce la crescita delle cellule tumorali. Nel 2020, più di due milioni di nuovi casi di carcinoma mammario sono stati diagnosticati in tutto il mondo, tra cui 531.086 in Europa. Tra il 15 e il 20 per cento dei casi di carcinoma mammario è Her2-positivo, una forma che tende a essere più aggressiva e con maggiori probabilità di recidiva rispetto al carcinoma mammario Her2-negativo.
Anche le pazienti con metastasi
«I risultati dello studio registrativo HER2CLIMB», ha spiegato Giuseppe Curigliano, investigator dello studio e direttore della divisione Sviluppo nuovi farmaci per terapie innovative dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, «hanno dimostrato che tucatinib in aggiunta a trastuzumab e capecitabina ha ridotto il rischio di progressione e aumentato la sopravvivenza globale in tutte le pazienti con carcinoma mammario Her2-positivo metastatico, incluse quelle con metastasi cerebrali». A oggi circa 37mila donne in Italia convivono con un carcinoma mammario metastatico, incluse le pazienti con tumore Her2-positivo.