Sempre più frequentemente donne e uomini si rivolgono agli specialisti per richiedere la rimozione di tatuaggi che ormai non li rappresentano più. Fino a qualche anno fa la procedura era chirurgica e non priva di effetti collaterali, oggi invece è semplice ed efficace grazie al laser: «La migliore scelta sono i laser Q-Switched», mi ha spiegato Alessandro Salviati, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica che da anni si occupa di laserterapia presso la clinica Cittàgiardino di Padova. «Agiscono selettivamente sui pigmenti colorati riducendo gli effetti collaterali a carico del tessuto circostante, contrariamente a ciò che accadeva in passato quando si utilizzavano metodiche chirurgiche come la dermoabrasione o i laser ablativi a CO2». Le iniziali che portiamo sul braccio o il bel disegno sulla coscia altro non sono, infatti, che microparticelle di inchiostro iniettate da aghi sotto la pelle. In pratica il laser le frantuma in pezzetti microscopici, successivamente riassorbiti dall’organismo. Ormai i laser Q-Switched hanno un’efficacia dimostrata anche da numerose pubblicazioni scientifiche. Un trattamento doloroso? No, semplicemente fastidioso: si avverte una sensazione di “puntura di spillo”. «Utilizzando anestetici topici e sistemi di raffreddamento o un comune impacco di ghiaccio il trattamento è comunque ben tollerato dai pazienti».
Quanto tempo occorre?
I tempi necessari alla cancellazione di un tatuaggio dipendono sensibilmente dalla sua età: «Più vecchio è e più semplice sarà la rimozione: nel corso del tempo, infatti, parte dei pigmenti vengono eliminati spontaneamente dall’organismo», aggiunge Salviati. Secondo molti specialisti è consigliabile non rimuovere un tatuaggio prima di sei mesi dalla sua realizzazione. La sede corporea in cui si trova non rappresenta invece un problema. Per la completa asportazione laser di un tatuaggio occorrono dalle 5 alle 12 sedute, secondo i dati della letteratura internazionale. «Spesso per i tatuaggi di colore nero anche solo 5 o 6 sedute sono sufficienti», conclude il medico. I costi sono variabili: dipendono infatti dal numero di sedute necessarie. Mediamente nei centri accreditati in Italia si può andare dai 500 euro fino a qualche migliaio per tatuaggi grandi e con colori intensi.
Esistono controindicazioni?
Non dovrebbe sottoporsi al laser per l’eliminazione dei tatuaggi chi ha patologie importanti della pelle come la psoriasi (pazienti che del resto dovrebbero astenersi dai tatuaggi), donne in gravidanza e in allattamento, persone affette da patologie infiammatorie e infettive attive nell’area del trattamento, chi sta assumendo isotretinoina (un farmaco per la cura dell’acne) o la ha assunta nei sei mesi precedenti. Inoltre a chi ha la tendenza alla formazione di cheloidi (cicatrici particolarmente vistose) lo specialista suggerirà di eseguire prove di rimozione su aree limitate per testare la risposta cutanea.
L’articolo completo su BenEssere, maggio 2017